Da Sinistra a destra e viceversa, il trasformismo infinito del “clan” Zangrillo che tiene sotto scacco Formia

Sarà che è ottobre e lo Zodiaco ci ricorda che a comandare è la Bilancia, perciò, chi se non loro potevano e dovevano immediatamente rispondere alla chiamata a rappresentare degnamente il ruolo di chi distribuisce gli equilibri, quelli politici ma anche quelli di una intera città. Come chi sono?! La città è Formia e loro sono Mattia Zannella, Sabino delle Donne ma, soprattutto, Eleonora Zangrillo. Quest’ultima è infatti la vera manovratrice che, fuori dal Consiglio comunale, muove le fila del suo gruppo all’interno: una vera e propria trasformista della politica locale e non solo, da almeno 15 anni tra destra e sinistra senza una logica, non importa, se non quella che sottende alla gestione del potere. Della serie stare al centro per non stare da nessuna parte e anche da tutte le parti. La Zangrillo fissa e svolge già appuntamenti politici per le prossime elezioni, incontra e pone veti sulla presenza di altre figure, dopo aver attraversato in lungo e largo tutta la scena politica, di un paio di decenni, quasi sempre sul carro dei vincitori, scelto prima che lo fosse o salendoci successivamente, mentre in Consiglio comunale Zannella e Delle Donne si divertono a mantenere in vita la maggioranza o aumentare il potere dell’opposizione, a seconda delle richieste che di volta in volta vogliono soddisfarsi.
E in questo dobbiamo dire che la Zangrillo e i suoi fidi emissari sono dei veri professionisti. Infatti sono sempre più insistenti le voci, e già nella giornata di oggi potrebbero esserci conferme, circa un clamoroso ritorno dei due nella maggioranza del sindaco Bartolomeo, naturalmente su indicazioni della Zangrillo. L’ennesimo attraversamento della Sala Ribaud. Dopo che ne erano clamorosamente usciti, determinando le dimissioni del sindaco nel marzo scorso, poi ritirate. Una situazione che ha nelle scorse settimane avuto un segnale piuttosto evidente, con Delle Donne che ha dapprima partecipato in qualità di membro dell’opposizione consiliare qual’è, alla conferenza stampa nel corso della quale ha contestato aspramente la decisione della maggioranza di far cadere il numero legale alla seduta della fine di settembre quando andava approvato il bilancio, per poi astenersi nella seduta valida. E in quel Consiglio della verità, permette alla maggioranza di superare lo scoglio per un solo voto, 12 a 11, e non cadere nuovamente, ma aprendo di fatto una crisi interna al suo gruppo che ha visto infatti Zannella votare contro, ligio ai doveri della stessa opposizione. Un improvviso ma non certo innovativo cambio di marcia.
Ma se questo andirivieni può sembrare una specie di estemporanea diatriba frutto del momento, di un fisiologico tira e molla all’interno di una numerosa maggioranza, insomme degli attriti propri alla dialettica tra maggioranza, giunta e sindaco, per soddisfare il proprio elettorato, ci accorgiamo molto presto che così non è. Perchè infatti i pugni sul tavolo del sindaco sono iniziati a sbattere fin dall’inizio di questo mandato, segno che la Zangrillo, che si rifaceva per l’ennesima volta il look – oltre a quello estetico – con il nome della sua lista (Ripartiamo Insieme, c’erano anche Mattia Aprea e Miriam Cupo, anche se ci sarebbe da aggiungere “Insieme a chi stavolta?”), le proprie richieste ha cominciato ad avanzarle molto prima che in piena campagna elettorale, prima di andare a sostenere Bartolomeo, che solo fino a poco tempo prima, nella legislatura precedente, aveva contrastato e visto soccombere dai banchi della maggioranza, quando il cosiddetto centrosinistra era all’opposizione. Con lei, ovviamente, negli “Autonomi di centro” c’erano Zannella e Delle Donne, ma anche Valerio, Tallerini e Calvano, di cui sono poi rimasti orfani.
Dopo appena un anno dall’ennesima rinascita, sancita con l’insediamento della nuova giunta e maggioranza della quale la Zangrillo e il suo clan fanno parte, dopo la vittoria delle elezioni nel 2013, questi come detto non perdono tempo e mettono in scena dapprima una roboante protesta a suon di decibel nella stanza del sindaco per ottenere soddisfazione di alcune richieste, formalizzate in tanto di lettera scritta, eppoi, forse viste inevase le suddette richieste, hanno ordito e partecipato all’agguato politico che ha decretato l’esclusione del sindaco Bartolomeo dal Consiglio provinciale. Ricordiamo che la Zangrillo in quel momento era nientepodimeno che vicesindaco e assessore ai lavori pubblici della giunta comunale di Sandro Bartolomeo. Oggi, come sempre, in un infinito arrovellarsi tra destra a sinistra e tra sinistra e destra, come se queste parole fossero ormai svuotate di ogni connotazione ideologica – e in effetti lo sono – la Zangrillo pensa di tornare sui suoi passi, ma oramai sembra aver esaurito la sua spinta, perchè sia Idea Domani che i centristi, e persino gli scontenti di Forza Italia, a disagio con la maggioranza Pd che sono tenuti a sostenere in virtù di un accordo per mantenere a tutti i costi in vita la legislatura, l’hanno scaricata e la vogliono estromettere. Ma perchè? Perchè la Zangrillo e il suo gruppo, dopo essere passati nelle opposizioni, con la speranza di vedere cadere Bartolomeo, dopo l’accordo di quest’ultimo con Forza Italia che lo ha tenuto in vita, decide di escludere Idea Domani da un incontro con l’Udc e Generazione Formia per delineare il futuro. Una proposta esclusiva che non è piaciuta a Idea Domani, e per la quale il suo capogruppo Pasquale Cardillo Cupo, decide di mettere di fronte alla scelta i suoi compagni di avventura fino a quel momento, nell’accettare l’ultimatum della Zangrillo o continuare insieme. Prevale quest’ultima.
E ora che succede? Intanto va detto che la Zangrillo negli ultimi mesi, proprio per essere pronta ad un altro giro e un’altra corsa, ha già incontrato e saggiato il terreno delle alleanze con Paola Villa e la sua Un’Altra città, e come detto, nuovamente con il gruppo di Udc e Generazione Formia. Ma ora che forse solo Delle Donne sembra essergli rimasto vicino, si fa tutto più difficile. Chiaramente un pò come Bartoloemo e come lo era anche Forte, parliamo di veri esperti di politica di fini strateghi capaci sempre di tirare fuori il coniglio dal cappello. La Zangrillo ha infatti occupato il Consiglio provinciale per ben otto anni, dal 2004 al 2009, in qualità di consigliere provinciale eppoi come assessore al bilancio, finanze e programmazione economica nel trienno successivo. E’ da 16 anni consigliere comunale a Formia, è stata presidente del Consiglio dal 2003 al 2006 e già prima era stata assessore all’ambiente dal 1999 al 2001.