A Formia non governa più nessuno, città schiava della politica

La politica è quella cosa che serve ad amministrare una comunità. Che serve a cercare di rendere migliore la vita di chi ne fa parte. Ma ormai ciò che appare a Formia è che la citta sia al contrario schiava della politica e delle sue logiche di spartizione. L’amministrazione comunale del sindaco Sandro Bartolomeo arrivato (al termine) al suo quarto mandato non esiste più già da tempo. All’ultimo Consiglio comunale andato in scena ieri sera non si è nemmeno presentata. Solo per fare un esempio, all’ordine del giorno dei punti che bisognava affrontare c’era l’approvazione del Bilancio consolidato del Comune. Un provvedimento che andava approvato entro il 30 settembre, oggi. Ma nessuno si è presentato. Mancavano sindaco, presidente del Consiglio, giunta e maggioranza: tutti d’accordo. Almeno in questo sembrano essere compatti. In verità altre logiche muovono le fila della gestione politica del futuro cittadino. Logiche che sfuggono a coloro che hanno dato mandato di essere governati.
La politica fantasma di Formia, il Consiglio comunale è vuoto
Caos in Consiglio comunale a Formia: sindaco, presidente del consiglio, maggioranza e giunta assenti. Minoranza vuole proseguire: Segretario si oppone, salta Consiglio.
Pubblicato da h25.tv su Venerdì 29 settembre 2017
Ma la fiducia dell’elettorato dopotutto è già stata tradita altre volte. Nemmeno aver trovato un accordo un con Forza Italia è bastato. Nemmeno aver tradito la fiducia di chi ha scelto una parte politica rispetto ad un’altra, se poi alla fine si cerca di stare in piedi facendo ricorso alle ammucchiate. Ma intanto le energie e il tempo spesi per trovare di volta in volta la strategia vincente a rimanere in piedi a tutti i costi, sono stati sottratti a portare a compimento i punti promessi in campagna elettorale. Dal piano regolatore al policlinico del Golfo, dalla pedemontana leggera al sovrappasso di piazza Vittoria, dalla ripubblicizzazione dell’acqua alla riqualificazione della ex Salid, della ex D’Agostino, dell’ex Gil. Niente.
Le opposizioni si sono presentate compatte per dare maggiore risonanza all’assenza di chi governa. Hanno tentato di forzare il protocollo e svolgere lo stesso la seduta battezzandola in nome di una seconda convocazione, che però non poteva essere sancita. Si è opposta la segretaria comunale ricordando il vincolo del regolamento. Quella di ieri era infatti una prima convocazione, la seconda ci sarà lunedì, e solo allora il raggiungimento del numero legale richiederà meno presenze. Insomma, l’ennesima pessima figura, una perdita di tempo per una città che non ne ha già più da molto tempo.