Itri ridisegna la sua Storia, sensazionale scoperta archeologica: viene alla luce un Tempio romano

Una scoperta straordinaria che ridisegna l’intera Storia di un territorio che oggi conosciamo come Itri e dell’intero comprensorio circostante. Lunghi anni di studio, sacrifici e persino volontariato per far venire alla luce una enorme scalinata di epoca romana, almeno quattro secoli prima di Cristo, che misura 16 metri di lunghezza e 7 di altezza e un busto ora posizionato in aula consiliare, tutto con buona probabilità parte di un tempio – forse dedicato ad Ercole – e quindi parte di una ben più vasta area pubblica romana.
La prima parziale scoperta era stata fatta dall’archeologa Marisa de Spagnolis ben sette anni fa, quando era ancora alla direzione del Museo di Tiberio a Sperlonga e dove pure non ha mai smesso di individuare aree circoscritte dall’alto potenziale archeologico sommerso. In questi 7 anni non è accaduto niente e allora la dottoressa De Spagnolis è tornata sull’area di proprietà privata della famiglia Ialongo, in compagnia dell’associazione archeologica Ytri e di alcuni volontari per portare alla luce un sito di rara imponenza e importanza, ricco di iscrizioni, riferimenti e indizi che portano a pensare ad un’area – come già detto – ben più vasta.
“Lo scavo – si legge infatti in una nota dell’associazione Ytri – ha permesso di documentare la presenza di un’area santuariale con grandissima probabilità dedicata ad Ercole, nata a partire dalla fine del IV sec. A.C., e ristrutturata nel II sec. A.C.. Alcuni gradini hanno presentato iscrizioni che ci hanno fornito i nomi di una famiglia di curatori del santuario: la Gens Allia.
In seguito al diserbo fatto realizzare dal Comune di Itri, sono stati visti blocchi di calcare relativi ad una struttura crollata. Tra i blocchi sono state rinvenute altre sette iscrizioni facenti riferimento a lavori effettuati nel santuario.
Tra i blocchi di calcare si è raccolto nel mese di maggio 2018 un busto marmoreo acefalo relativo ad una statua virile di togato stante conservato per solo metri 0.70 di altezza. La scultura lacunosa della parte inferiore del corpo e del braccio destro è raffigurata con indosso una tunica con al di sopra la toga, movimentata da sottili pieghe che dalla spalla sinistra scende verso il fianco e copre il braccio sinistro privo della mano, piegato ad angolo retto.
Nella parte posteriore la statua presenta una dettagliata lavorazione della toga con pieghe ben evidenziate segno che la statua doveva essere vista da tutti i lati. Essa si inquadra cronologicamente in epoca augustea-tiberiana e forse si ricollega alla scultura relativa alla parte inferiore di un togato rinvenuta nel 2011 nello stesso sito e trasportata nel museo di Sperlonga“.
Ora, grazie alla generosità della famiglia Ialongo, che ha già dato disponibilità a donare il terreno al Comune di Itri, bisogna attendere la formalizzazione del passaggio per poi chiedere alla Soprintendenza un finanziamento per completare gli scavi che ripropongono Itri in un contesto storico di prim’ordine.
A PAGINA 2 IL VIDEO DEL RECUPERO DEL BUSTO
A PAGINA 3 LA PRESENTAZIONE IN COMUNE