La 13enne Sara annegata in piscina a Sperlonga, nessun malore: sparito coperchio bocchettone

La 13enne Sara Francesca Basso non è morta per un malore all’interno della piscina dell’albergo a 4 Stelle “Grand Hotel Virgilio” di Sperlonga dove si trovava in vacanza con la famiglia originaria di Frosinone. Resta quindi il bocchettone di aspirazione per il ricircolo dell’acqua della piscina dell’hotel dove la piccola è annegata il principale indizio deputato a causa del decesso della giovane vittima.
L’AUTOPSIA. Anche perchè durante l’esame autoptico effettuato ieri presso il policlinico Tor Vergata – dopo il decesso arrivato a seguito di una lunga permanenza in terapia intensiva dell’ospedale Gemelli di Roma – è emerso un evidente ematoma compatibile per forma con il diametro del bocchettone incriminato.
IL BOCCHETTONE. Ma non c’è solo il mistero della causa che ha impedito alla povera Sara di riemergere in superficie, ma in queste ore si è aggiunto quello della sparizione del coperchio dell’imbocco di aspirazione a uso filtro. Non ci è mai stato o è stato prelevato a seguito dell’incidente?
GLI INDAGATI. Con l’esito dell’esame autoptico diventa dunque più pesante la posizione giudiziaria delle quattro persone attualmente iscritte nel registro degli indagati per omicidio colposo: i proprietari della struttura Francesco Emini e Mauro De Martino, il costruttore della piscina Ermanno Corpolongo e il manutentore Nicolangelo Viola.
IL PRECEDENTE. Che qualcosa non fosse regolare all’interno della struttura lo si era capito già nel 2016 e lo avevano capito anche la Procura di Latina con apposero i sigilli per abusi edilizi, poi rimossi dal Riesame. Contestualmente fu emesso dal Comune l’ordinanza di demolizione della struttura: provvedimento mai eseguito.
UNA SPERLONGA “ABUSIVA”. Vale la pena sottolineare le inquietanti analogie con i casi finora ben più noti ed eclatanti riguardo alla corruzione e agli abusi edilizi dilaganti nella piccola cittadina laziale. Come per gli hotel del sindaco Cusani – Ganimede e Grotte di Tiberio – le carte dell’hotel Virgilio sono firmate dagli stessi tecnici comunali. Vicende che negli ultimi anni hanno tenuto banco in tutta la Provincia – presieduta per tre volte da Cusani – e che hanno portato all’arresto dell’attuale sindaco. E torna a parlare della vicenda relativa alla realizzazione della piscina del Virgilio (costruita su un’area comunale) l’ex consigliere comunale Nicola Reale, che denunciò senza risposta una struttura dove ha trovato la morte la povera Sara.