Ponti e viadotti Lazio, Commissione shock: “Reggono fino a terremoti di sesto grado”. Quattro ponti sorvegliati speciali

L’audizione dell’amministratore delegato di Autostrade per l’Italia, Giovanni Castellucci, dell’amministratore delegato di Anas, Gianni Vittorio Armani, dell’amministratore unico di Astral, Antonio Mallamo, dell’amministratore delegato della Società Autostrada Tirrenica, Mario Bergamo e dell’amministratore delegato della Strada dei Parchi, Cesare Ramadori. avvenuta oggi in sesta commissione Infrastrutture e trasporti alla Regione Lazio, ha avuto due anime.
Da una parte sono emersi i numeri e dall’altra le preoccupazioni. Ad individuare le responsabilità di quanto non ha finora funzionato nel Lazio ci hanno pensato poi in particolar modo l’ingegner Ramadori (Strada dei parchi) e il direttore centrale di autostrade per l’Italia Paolo Berti: ma andiamo con ordine.

Gianni Vittorio Armani
I Numeri. L’Ad di Anas Armani ha ricordato i 14 milioni recentemente spesi per 7 interventi sui tratti di competenza e gli altri 19 in procinto di essere spesi su un pacchetto di opere d’arte (ponti, viadotti, cavalcavia e infrastrutture cosiddette) che ammonta a 476 ponti e 13.172 viadotti in tutta Italia. Di questi una parte viene regolarmente ispezionata con cadenze periodiche e una parte ha un controllo ispettivo in tempo reale per particolari situazioni di pericolo. Nel Lazio c’è ne sono quattro sotto costante controllo, ovvero il Ponte sull’Appia ad Ariccia (previsti lavori per 5,4 milioni), il ponte Anxur nei pressi dell’Abbazia di Fossanova, la Statale Appia – km 14 – allo svincolo per Ciampino (lavori di natura idraulica per 700mila euro) e quello della Scafa. Armani ha inoltre ricordato il processo di devoluzione delle competenze di alcune strade, attualmente in corso, e dei 600 chilometri di strade laziali che saranno oggetto di parte del finanziamento da 900 milioni stanziato sui 3mila chilometri di rete nazionale
E’ stata poi la volta di Stefano Catellani della quinta direzione di Autostrade per l’Italia che ha rassicurato con i dati sulla cadenza trimestrale delle ispezioni e quella annuale per gli approfondimenti, queste ultime in particolare nei pressi di corsi di acqua, ferrovie e attività pubbliche. Sono poi effettuate ispezioni straordinarie in seguito ad esempio ad eventi sismici. Una attività di controllo regimentata all’interno di una scala di classificazione che va da 10 a 70, come indice di valutazione. La soglia di allerta scatta da 40 in su: Nel Lazio ci sono 90 opere e la valutazione media è di 30. Ci sono attualmente sei opere che superano tale soglia e su cui insiste perciò un costante monitoraggio (come il ponte Roseto in Provincia di Viterbo e quello nell’area del Sacco in Provincia di Frosinone).
Breve l’intervento dell’ingegner Bergamo, amministratore delegato di Autostrada Tirrenica: un tratto di competenza di appena 15 chilometri e di recente costruzione. Appena 4 ponti e 1 viadotto le opere coinvolte. Su sollecitazione del consigliere De Paolis sulla realizzazione di alcuni lavori sulle complanari, in via di definizione.

Cesare Ramadori
LE PREOCCUPAZIONI. Con l’ingegner Cesare Ramadori, Ad di Strade dei Parchi, sono emerse le maggiori criticità. L’ente concessionario (versa una quota di 56 milioni di euro l’anno) gestisce 281 chilometri, in particolare tra Lazio e Abruzzo, con 344 viadotti, 151 ponti e 51 gallerie. Per quanto riguarda il Lazio ci sono non poche criticità. “Nel Lazio – afferma Ramadori – il tratto stradale più vecchio risale al 1969 e se la vita del calcestruzzo è 50 anni, ci siamo quasi (ride)”. Salvo poi replicare più tardi che si tratta di una battuta ironica a chi fa una tale stima, mentre secondo lui la durata è maggiore. “Facciamo visite ispettive –prosegue – ogni 3 mesi e ispezioni straordinarie in occasione di eventi tali, come i terremoti. Nel sisma del 2009 abbiamo trovato 200 campate sul tratto tra Roma e Vicovaro con un salto di 20 cm ai giunti. Un fatto gravissimo, se fosse accaduto di giorno sarebbe stata un’altra tragedia. Abbiamo chiesto di adottare misure urgenti al ministero per evitare tali fenomeni. Ora siamo tranquilli e sicuri a meno che non si verifichi un evento sismico superiore al sesto grado della scala Richter, per questo siamo preoccupati dallo sciame sismico nel centro Italia avvenuto negli ultimi anni. Sono molti anni che attendiamo di vederci approvato il piano finanziario per eseguire un adeguamento sismico chiesto nel 2012 (legge 228) e non ancora ottenuto, nonostante la legge indicasse massimo due anni di tempo. Devo dire che col precedente governo abbiamo tribolato molto, subìto gravi ritardi e inadempimenti per effettuare investimenti per circa 250 milioni nell’ambito di un fondo di sviluppo attualmente bloccato. Tutti i soldi che abbiamo potuto ottenere e spendere sono arrivati solo dopo essere passati dai tribunali amministrativi”.
“Un dirigente del ministero delle infrastrutture – conclude – mi disse anche di fare lavori solo dopo approvazione del piano finanziario che però non si è sbloccato. Devo dire che con questo nuovo governo ho trovato maggiore apertura e voglia di risolvere il problema. Con quelli di prima abbiamo perso 5 anni”.
Durissimo infine come detto anche l’intervento di Berti di autostrade per l’Italia che ha ricordato come nonostante la sollecitazioni a Comuni e Regioni di fornire dati sulle autorizzazioni rilasciate per il transito dei carichi pesanti, dal Lazio ne siano arrivate appena quattro mentre “considerate che in Lombardia ne facciamo 2mila al giorno”. Un chiaro ammonimento circa l’inerzia degli enti sollecitati.
Infine Astral, Mallamo: “Monitoriamo tutti i giorni (365/365) e per due volte al giorno 1500 chilometri di strade nel Lazio, 518 opere d’arte, 215 ponti, 121 viadotti, 24 gallerie. Assegniamo punteggi da 1 a 10 per il livello di conservazione e sicurezza: dal 5 in poi interveniamo. Abbiamo diversi interventi in corso, dal ponte della Scafa (già appaltato a maggio) a un viadotto a Penitro (Formia) e alla Flaminia.
Al termine del giro di audizioni sono arrivate le domande dei consiglieri membri della Commissione. Ha aperto il giro di interventi Michela Califano che ha battibeccato con Ramadori della Strada dei Parchi sugli aumenti dei pedaggi di alcuni tratti stradali della A24: “Se lei dice che si possono percorrere altre strade in alternativa non è vero”. Minnucci ha volto poi un plauso ad Astral per come ha gestito la criticità del ponte della Scafa (che riaprirà il 24 settembre prossimo”. Poi anche lui a Ramadori: “Ma non è possibile avere tratti stradali del 69 nel Lazio. Patanè ha rilanciato l’azione nel futuro: “Questa discussione coinvolge sia concessionari pubblici che privati e quindi è difficile trattarla organicamente. C’è una questione manutenzione da affrontare. Dobbiamo chiarire competenze e chilometraggi e cosa accadrà nei prossimi anni, quale opere attenzionare, che investimenti possiamo fare e cercare di arrivare ad una unica centrale appaltante. Per Aurigemma: “Ora tutti a cercare capri espiatori. Oggi qui mancano i sindaci. Serve una commissione di vigilanza. Il 2 gennaio scorso Zingaretti diceva di aver risolto problema dei pendolari della A24, abbiamo visto il contrario. Prendiamoci nostre responsabilità. Facciamo una serie di incontri. Roma-Latina è seria alternativa alla terribile e mortale Pontina. Porrello ha chiesto chiarimenti sul Ponte Morandi sulla A91.