Ultras Formia Calcio: “Trattativa fallita, Di Cesare forse cercava voti per le elezioni”

LA NOTA DEI TIFOSI DEL FORMIA CHE RICOSTRUISCONO L’ACCADUTO. Antefatto. Novembre 2017: il Sig. Alberto Rossini rassegna (per l’ennesima volta in quattro anni) le dimissioni da presidente della SS Formia Calcio a cui seguono a ruota (e sempre per l’ennesima volta) quelle del Sig. Stefano Zangrillo dalla carica di direttore generale. Motivo delle dimissioni: impossibilità di portare avanti in progetto sportivo, causa assenza pressoché totale di risorse economiche. Le stesse risorse economiche sbandierate orgogliosamente e con presunzione essere certe e nella loro disponibilità all’indomani del naufragio della trattativa di cessione della società al gruppo Anelli. Risorse economiche garantite a chiacchiere, come si usa nel mondo del pallone nostrano, che sarebbero dovute confluire da un insieme di sponsor tra i quali, tra gli altri, figurava l’imprenditore edile Williams Di Cesare.
Risorse mai giunte nelle casse (oramai vuote) del Formia Calcio. Il deus ex machina del crowfounding alla formiana sarebbe dovuto essere il Sig. Gianni Gargano, padre – pura coincidenza – dell’attuale tecnico della prima squadra, Andrea. Nel frattempo anche il sindaco Bartolomeo rassegna le proprie dimissioni, un particolare per nulla trascurabile. Ricapitolando, ad inizio dicembre 2017 il Formia Calcio vanta una dirigenza dimissionaria, le casse prosciugate e risultati sul campo miserabili e preoccupanti. Ed è proprio in questo preciso momento che il Sig. Di Cesare, unitamente al Sig. Gargano, irrompono sulle scene, manifestando l’intenzione di rilevare la Società, e, di fatto, comportandosi per circa quaranta giorni come i veri “proprietari”. Intavolano la trattativa richiedendo la situazione contabile del Formia calcio, criptica , soprattutto nella situazione debitoria, che , vox populi, sarebbe consistente. Al momento di concludere fattivamente, ha inizio il teatro dell’assurdo, con accuse incrociate, dichiarazioni via social, allusioni e battute che poco hanno a che vedere con la serietà che la situazione richiederebbe. Tutti accusano tutti di tutto e del contrario di tutto.
Ad oggi la trattativa è definitivamente fallita, ma a noi tifosi ed appassionati, inermi spettatori, restano queste schermaglie mediatiche da cui è possibile capire che qualcuno mente sapendo di farlo, che qualcuno voleva forse utilizzare il calcio come tornaconto in ottica elettorale, che quando una nave affonda sono sempre i topi i primi a fuggire, che qualcuno – anzi più di uno – crede di poter disporre a proprio piacimento delle sorti della prima squadra della Città. Tralasciando inoltre le voci circa la gestione economica sino novembre 2017, a voi le considerazioni e , se ci riuscite, le conclusioni…”.